"Mascherine chirurgiche, letteralmente dei 'paraschizzi' " e "Mascherine con valvola, davvero sono così pericolose?"

Ciao a tutti, oggi un articolo, come anticipato, un po' diverso dal solito, su un oggetto molto nominato in questi tempi: le mascherine ed, in questo caso, quelle chirurgiche. Come avrete letto dal titolo, questo post riguarda a quanto è il livello di protezione di questi "paraschizzi". "Paraschizzi", in realtà, per una mascherina chirurgica, è un paragone positivo, perché deve trattenere i droplet, ossia gli schizzi che produciamo mentre parliamo o starnutiamo e, in piccolissima percentuale, mentre respiriamo. Potete tranquillamente fare un esperimento, che non vi farà sprecare nessuna mascherina: prendete una mascherina chirurgica e apriteci sopra il rubinetto e vedrete che tratterranno l'acqua come un pezzo di plastica; non sprecherete la mascherina, perché basta versare l'acqua accumulata nel lavandino ed asciugare la mascherina con un asciugamano e essa tornerà come nuova. Mi raccomando, per questo esperimento usate una mascherina rigorosamente nuova, perché se no vi potreste lavare il coronavirus sulle mani. Come dicevo prima, questi "paraschizzi" trattengono l'acqua, ma non molto l'aria, e più trattengono quest'ultima meglio è, come succede nelle mascherine FFP2 o FFP3, perché l'aria non scivola sulle pareti della mascherine, ma passa dall'altra parte filtrata. Purtroppo, le mascherine chirurgiche trattengono troppo l'aria con i droplets, che devia sulle pareti di tessuto-non-tessuto uscendo ai lati, che hanno una tenuta pessima anche perché spesso si formano con dei ripiegamenti ai lati dei "buchi" che fanno passare l'aria alla grande 😁. Il risultato? Protezione con la mascherina chirurgica indossata nel miglior modo possibile di circa il 70-80 %, con la mascherina indossata nella maniera "standard" di circa il 50-60 % e con la mascherina indossata abbastanza male di circa il 30-40 %. Lo so, non sono uno scienziato, ma ragionate guardando l'immagine qua sotto: tutta l'aria devia all'esterno. Tuttavia, nelle mascherine, abbiamo il vantaggio che l'umidità della respirazione ferma un po' i droplets, facendoli precipitare a terra prima che se l'ambiente fosse asciutto. A questo punto voi direte: "Ma se noi teniamo la mascherina chirurgica in modo "standard" e stiamo ad un metro di distanza comunque ci proteggerà, vero?". Beh, sì, più stiamo lontani meglio è, ed anche ad un metro di distanza con una mascherina chirurgica avremo un buona protezione. Soprattutto con le mascherine chirurgiche, quindi, la distanza è fondamentale. Questo non vuol assolutamente dire che le mascherine chirurgiche siano inutili, perché questo dipende dal luogo in cui le utilizzate: se si fa un'attività in cui si sta lontani, la mascherina chirurgica andrà benissimo, mentre se si fa un'attività in cui si sta abbastanza vicini e c'è possibilità di non non riuscire a mantenere il metro di distanza, come a scuola, la mascherina chirurgica non andrà molto bene e sarà molto meglio indossare almeno una FFP2.


 

Scorri, il post non è finito qui!








Mascherine a valvola, tutti dicono la medesima cosa, ossia quella che sono pericolose per le altre persone che non la indossano. In realtà, sono pericolose soprattutto (per non dire solo) per le persone che indossano una mascherina chirurgica, perché è l'unica mascherina che non ha protezione in entrata. Nelle mascherine con la valvola, come molti di voi saprete, quando inspiriamo, l'aria ci arriva filtrata dal filtro attorno alla valvola, mentre quando espiriamo, l'aria non filtrata passa attraverso la valvola. Per ovviare a questo inconveniente, molte persone mettono una mascherina chirurgica sopra a quella colla valvola e, in questo caso, la mascherina chirurgica sarà molto più efficiente rispetto a quando indossata da sola, per due motivi: il primo è che quando si espira, l'aria con i droplets colpisce in maggioranza la superficie del filtro rispetto a quella della valvola, sì, certo, dopo l'aria si convoglia verso la valvola scorrendo sulle pareti del filtro e poi uscendo dalla valvola, ma di sicuro, molti droplets andranno a sbattere contro il filtro prima di uscire dalla valvola; il secondo motivo e che il fascio d'aria che esce dal filtro e va a colpire la mascherina chirurgica è di gran lunga minore rispetto a quello del naso (e della bocca nel caso in cui qualcuno espiri anche con la bocca), quindi c'è più probabilità che i droplets si fermino in maggiore quantità sulla parete della mascherina. Quindi, le mascherine con la valvola indossate con una mascherina chirurgica sopra, saranno comunque con una protezione in uscita di circa l'80-90 %, perciò, non allarmatevi se c'è di fianco a voi una persona che indossa questa "combo" di mascherine, perché è assolutamente sicura, non come se fosse una mascherina senza valvola, ma quasi. Parliamo però adesso di una rara eccezione, una vera e propria genialata, la mascherina italiana in collaborazione con il Politecnico di Milano, la mascherina di Narvalo, più precisamente il modello "Urban Mask". Ma cos'ha di particolare questa mascherina? Questa mascherina ha la valvola, ma è una FFP3 in entrata ed in uscita. E voi mi chiederete: "Ma come? Ci hai appena spiegato come le mascherine con la valvola non siano molto sicure in uscita se usate da sole, no?". Bene, le "classiche" mascherine con la valvola sì, ma queste hanno un brevetto, il "Tappo Covid", che trattiene (non so neanche io il suo funzionamento) i droplets che escono dalla valvola; bella genialata, eh?

Ed eccoci ancora una volta giunti alla fine del post. Se qualcuno ha qualche consiglio per migliorare questo post, vuole segnalare una "sgrammaticata" o vuole dire la propria opinione, sotto nei commenti è benvenuto :)!

Ciao a tutti e al prossimo post

Commenti